AAA AAA
Una dimensione ambiguamente reale.
Pupazzi di stoffa tra oggetti
comuni:
una poltrona, un televisore,
l’interno di una valigia.
Le proiezioni mobili di minuscoli volti ovali
dicono,
tra gemiti e invocazioni,
la propria natura di fantocci inquietanti.
” Sono stata a Kassel la settimana scorsa.
Vasti ambienti nudi e
totalizzanti;
grandi schermi variamente articolati.
In definitiva:
una spazialità semplificata e incorporante
e un estremo bisogno di qualcuno
che rispecchi, in tempo reale,
azioni immaginarie. “
” Un’estensione dell’esperienza di sè. ”
dissi
” Sai, l’altra cosa è venuta a galla del tutto all’improvviso,
non si sa da dove nè come
e molto fuggevolmente,
nella notte tra il 24 e il 25 Luglio
1959.
E’ venuta fuori d’un tratto,
nel bel mezzo di quel
da nessuna parte,
senza ragione apparente
e se ne è andata altrettanto rapidamente. “
” Esco a fumare “
C’erano delle stanze e si viveva là,
continuamente là.
C’era anche la mia stanza,
con un grande specchio,
dei pettini
e ogni genere di cose.
Oggetti di una sostanzialità altrettanto densa che nel mondo fisico.
Quello che ricordo meglio
è una televisione accesa:
senza audio.