TWOTIER THINKING
Mi sono visto andare,
come l’acqua che scende,
come un’antica domanda,
in uno dei tanti luoghi in cui si incontra la rosa,
eterno paradosso,
senso delle cose e del nostro scrutare.
Cattura e guida la rosa scandalosa.
Parlava una lingua sconosciuta
e tu avevi l’anima candida come la neve.
Fragile, nella sua spoglia sensibile;
mistero in sé molteplice,
ha radici nella terra della bellezza
ed effimero è il suo fiorire eterno.
Pensiero ineffabile,
gioco ambiguo di un’inestricabile triade.
” Che ne è della catena di ragioni, cause e condizioni
da cui il fiorire della rosa?
E cosa di quel senso che un emblema ci dona? “
L’invisibile volto premuto sul guanciale,
come la testa di un devoto accoccolato e salmodiante,
vidi pupille traslucere
tra palpebre abbrunate,
a testimonianza del tuo sonno desto
e le tue ciglia, come fronde,
che
” in un’aura dolce, senza mutamento,
si piegano pronte al vento. “
” Fiorisce poiché fiorisce. — rispondesti — E non c’è un perché “
Un piccolo sorriso indulgente,
come la trama di un sogno intessuto di luce,
quelle parole portavano in grembo
il dono di un fondamento e,
all’improvviso compresi, anzi fu in me,
che a te, come alla rosa:
” di sé non gliene cale,
non chiede di esser vista. “